di Alessandro D’Avenia
“Rifatti il letto”
Così suona, ora esausto ora perentorio, il monito di madri o padri che al mattino combattono con i risvegli dei loro irraggiungibili adolescenti. Quell’ordine è una soglia che per un cucciolo d’uomo segna, almeno simbolicamente, il passaggio dalla comoda e indisturbata onnipotenza infantile alla nuova e ruvida consapevolezza che al mondo non tutto è subito, che gli altri non sono utensili per la nostra felicità, che la vita è la materia prima più dura, ma proprio per questo necessaria. Non è latte materno sempre disponibile, bensì marmo da scalpellare michelangiolescamente giorno dopo giorno, perché ne venga fuori il progetto che vi è inscritto e che vi abbiamo intravisto. La dolce vita infantile si evolve in “mestiere di vivere” che, come scriveva Pavese, richiede “maturità” perché “maturità è tutto”.
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