Nel 1951, Theilard de Chardin rilasciava un’intervista alla rivista «Les nouvelles littéraires». E’ apparsa nella traduzione italiana di Anna Maria Brogi sul quotidiano Avvenire il 6 agosto 2012 col titolo Teilhard: «Io, né utopista beat né millenarista».
Ogni volta che incontro padre Teilhard de Chardin vengo catturato da quel “clima” di alta spiritualità e di pura scienza che ovunque porta con sé. Nella cella di rue Monsieur come nei campi di scavo in Cina o nel laboratorio del Museo, ha sempre la stessa grazia amabile e ironica, quella finezza acuta e benevola al tempo stesso e quella distinzione oxfordiana che fanno pensare a qualche scholer inglese che sia al contempo Darwin e Newman. È insieme contento e inquieto nel vedere che la sua dottrina – chiamarla teoria o sistema sarebbe insufficiente – raggiunge un pubblico sempre più vasto, sempre più attento e, aggiungerei, sempre più entusiasta e convinto, nonostante gli ostacoli che ha incontrato talvolta, fino a oggi, la diffusione del suo pensiero. Contento, perché questo sapiente porta all’umanità un messaggio di fiducia, di speranza, di dinamismo vitale, d’invito a una coscienza più elevata delle possibilità di progresso che le si offrono ma anche delle crescenti responsabilità che ne conseguono. Inquieto, perché quella dottrina, da poco esplicitamente formulata, si è trovata sfigurata, deformata,falsamente interpretata in certi ambiti scientifici e non solo, e di conseguenza sono nati molti malintesi e si sono accese polemiche addirittura prima che fossero pubblicate le opere nelle quali padre Teilhard de Chardin esponeva, in una visione d’insieme, i risultati dei suoi lavori scientifici e delle sue riflessioni.
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Questo “studioso+teologo” è uno dei principali responsabili dell’annientamento della FEDE CATTOLICA e del suo superamento nella melassa relativista e ecumenista, ben salda da decenni con lo Spirito del Concilio.
Papa PIO XII aveva compreso la gravità delle insidiose risultanze di molte tesi di questo “studioso” e nell’Enciclica HUMANI GENERIS del 1950 sulle false opinioni della Nuova Teologia aveva messo in guardia vescovi, sacerdoti e laici.
Non è stato ascoltato e con il facile ottimismo del Concilio e post Concilio si è arrivati pian piano alla demolizione della Fede Cattolica nelle coscienze, nelle case religiose, negli ordini maschili e femminili ecc. ecc.
Quanti sacerdoti ordinati dopo il Concilio hanno letto questo testo profetico di Papa PIO XII?
Una semplice lettura di questa Enciclica porta a conclusioni molto serie:
COME MAI TUTTO QUELLO CHE IL MAGISTERO DELLA CHIESA HA CONDANNATO SOLENNEMENTE, CON ATTI CHIARISSIMI, DOPO IL CONCILIO E’ DIVENUTO PARTE INTEGRANTE DELLA FEDE “CATTOLICO-MODERNISTA” CHE INFETTA LA CHIESA CATTOLICA?